MIMNERMO (VII-VI Sec. a.C.)

Mimnermo canta l'amore e la vita, consapevole della fugacità  del piacere e dell'incertezza e brevità  della vita.

La vita


Quasi niente si conosce della vita di Mimnermo; controverso è perfino il luogo di nascita: Colofone o Smirne. Si ritiene che fosse di nobili natali.
Mimermo, in ogni modo, visse, tra il VII ed il VI secolo.

Le opere


Le elegie di questo grande poeta furono raccolte dagli antichi in due libri. Il più noto di questi si intitolava "Nanno", dal nome della flautista amata da Mimnermo, e pare contenesse, oltre a carmi di varia lunghezza d'argomento mitologico, storico, amoroso, anche il poemetto "Smirneide" che trattava della guerra tra Smirnei e Lidi.

Di tutte le elegie di Mimnermo ci sono rimasti solo un'ottantina di versi, tra i quali eccellono i lamenti sul passare della giovinezza e dei suoi piaceri e quelli sull'avvicinarsi della vecchiaia; un altro stupendo passaggio descrive il viaggio notturno del sole su una magica coppa.

Giudizio


Mimnermo fu musicista e flautista, ma soprattutto fu il grande poeta del piacere, anche se l'idea del godere è legata alla sua fugacità  e al dolore.

La sua poesia, in ogni caso, è di effetto immediato; attrae per la musicalità  e l'intensità , con cui esprime la sua sensibilità  languida e malinconica, e riproduce un edonismo raffinato proprio della civiltà  ionica dell'Asia Minore.


editus ab


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