L'ELEGIA

L'Elegia sorse e si sviluppò in ambiente ionico, sulle sponde dell'Asia Minore, fin dalle origini della letteratura greca. Essa, come forma di poesia, era una composizione poetica cantata con accompagnamento di flauti.

L'elegia si componeva di strofe di due versi (distici): un esametro in coppia con un pentametro, detti appunto distici elegiaci. La sua origine si può rintracciare nell'antico uso di intonare versi da parte di un solista, accompagnato dal flauto, durante feste e banchetti, anche funebri. Fu poi usata per cantare argomenti assai vari. Già  i primi documenti scritti (risalenti al VII secolo a.C.) testimoniano la varietà  di contenuti dell'elegia: il valore guerriero in difesa della patria (Callino di Efeso, Tirteo), consigli morali e politici (Teognide, Solone, Focilide di Mileto, Senofane), l'amore o comunque sentimenti personali del poeta (Mimnermo, Archiloco di Paro).

In età  ellenistica l'elegia conobbe una particolare fioritura e fu caratterizzata dalla ricercatezza della lingua e dall'erudizione in campo mitologico; con Callimaco, poi, l'elemento mitico e quello amoroso si fusero con le tradizioni locali.

Torna a l'atticismo oppure vai a l'epigramma



editus ab